aNObii

library6Qualche giorno fa ho cancellato il mio account di aNobii. Considerato che non ho mai cancellato niente in vita mia e che la mia impronta digitale rimane in social network da tempo defunti o riqualificati (ciao Orkut, ciao Friendster!) capite che è una cosa grossa. In particolare se la cancellazione prevede la perdita di anni di libri religiosamente archiviati e recensiti.

Il fatto è che aNobii si era rotto. Sono cose che succedono, i siti si rompono: però di solito la rottura non fa grossi danni, e chi è incaricato di ripararli lo fa entro tempi ragionevoli. In questo caso, il problema era che la gente arrivava sul mio profilo cliccando altre cose, cose random: altri avatar, recensioni non mie, altra roba a caso.

Va detto, a questo punto, che il mio profilo era inattivo da diverso tempo. Colpa mia e del tempo che non ho per leggere e per archiviare le cose che leggo: comunque sia, l’afflusso di messaggi provenienti da aNobii (insolito e del tutto ingiustificato da una mia qualsiasi azione) mi ha insospettita. C’è voluto abbastanza poco per scoprire, in modo peraltro non piacevole – un altro autore che era arrivato sul mio profilo cliccando l’unica stroncatura del suo libro – che aNobii aveva deciso che chiunque tu fossi, eri me. Cosa che per un egomaniaco privo di legami con il mondo dell’editoria può anche andar bene, ma non per chi scrive di professione, a tempo pieno o parziale che sia. La gente è sospettosa, e non mi posso prendere la responsabilità di stroncature non mie o peggio, lodi a roba che non ho letto o che magari mi fa sinceramente schifo.

A questo punto, le cose classiche: scrivi al team di amministrazione, nessuna risposta; scrivi al capoccia raggiunto tramite amici, nessuna risposta. Alla seconda settimana di silenzio dello staff di aNobii e continui messaggi bizzarri di gente che mi chiedeva se avevo da scambiare libri che non ho mai posseduto, e si congratulava per opinioni mai espresse, ho schiacciato “Cancella account”.

Non sentiranno la mia mancanza. A quelli che invece sono finiti sulla mia libreria cercando altra gente vorrei dire: mi dispiace per l’inconveniente. Ho provato a rimediare, ma si vede che aNobii gli utenti preferisce perderli, piuttosto che assisterli.

Una risposta a “aNObii”

  1. Oh, mi dispiace.
    Io adoro Anobii e non ho ancora avuto grossi problemi. Lo uso molto e spero di non dovervi rinunciare, perché mi e’ ancora molto utile. Preferirei perdere Facebook, piuttosto.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.