Leading the Revolution: il mio talk a TedxVicenza

Nella mia vita ho visto decine di TED Talk. Alcuni mi hanno divertita, altri mi hanno commossa, altri mi hanno insegnato cose che ho conservato nella memoria e che mi sono tornate utili. È un formato che, pur con i suoi limiti – performativo, rapido, fa molto affidamento sull’impatto della formula a rischio di appiattire i contenuti – è molto efficace nel seminare idee, suggestioni, ragionamenti. Quando sono stata contattata da TEDxVicenza per partecipare all’edizione 2019 ho avuto pochi dubbi, bisognava andare.

Il problema è: di cosa parlo? O meglio: lo so di cosa parlo – è la cosa di cui parlo sempre – ma come? Cosa dico che io non abbia già detto mille volte, dove trovo un’angolazione diversa, qualcosa che non sia stato esplorato alla morte in Manuale per ragazze rivoluzionarie? E sta pure per nascere mio nipote Alessandro, anzi, no, è nato proprio nei giorni in cui dovevo consegnare la prima bozza e io che non buco le scadenze MAI MAI MAI se non per ragioni gravissime non so quando scriverlo, questo discorso.
Alla fine lo butto giù in mezz’ora appena tornata dall’ospedale dopo averlo visto per la prima volta, piccolissimo e con gli stessi identici occhioni neri che ha adesso, a quattro mesi e mezzo di distanza. Va quasi bene, basta solo qualche ritocco, un po’ di contesto storico. Ho deciso: parlo di leadership.

Del risultato non voglio dire troppo. Ve lo metto qui, così lo potete guardare, se vi va. La foto in evidenza è una delle mie preferite fra quelle tratte dall’album fotografico dell’evento che c’è su Flickr: siamo io e Irene Dionisio, con cui ho diviso i nervosismi e i trionfi, i pasti e i dubbi. Un ringraziamento speciale a Marina Remi, la migliore coach che potessi incontrare sul mio cammino, che ha preso molto sul serio il mio desiderio di spaccare.